giovedì 21 febbraio 2013

modi di dire

 

Dovrebbero fare un manuale sulle cose da non dire ad una donna.
Anzi, dovrebbero insegnarlo a scuola, al posto di storia e geografia.
Appena uno incomincia a leggere, via ad insegnargli come trattare una donna.
Che poi alla fine basterebbero poche righe, non credete?
No, per nulla. Bisognerebbe riempire un tomo di libro peggio de ‘Il signore degli anelli’.
Ma vediamo alcune regole su come bisogna trattare una donna:

Dalle sempre ragione, anche se ha torto marcio.
Ogni vestito che compra le sta splendidamente e non conta il fatto che costi uno sproposito e lo indosserà solo una volta. La sua felicità è la nostra serenità. Che tradotto significa: se lei è felice non ci rompe le palle J
Ogni suo pranzo e cena è delizioso. Non importa se il cibo si muove da solo, se viene considerato dagli esperti come arma batteriologica, se crea strane mutazioni genetiche in chi lo mangia: è comunque squisito.
Nessuna è più gnocca di lei. Lei è la perfezione. Anche quando si è appena alzata e ha i capelli indemoniati, il viso peggio di un quadro di Dalì, le rughe fin sotto le unghie, i peli che le spuntano dal pigiama (a maniche lunghe…) e un alito che stenderebbe una balena. Lei sarà sempre bellissima ai nostri occhi.
Se vuole una cosa, diamogliela. Se non la vuole, diamogliela lo stesso. Se non ci pensa neanche a quella cosa, facciamogliela avere. X’, che lei la voglia o meno, o non ci pensi neppure, ti accuserà a prescindere di non capire i suoi bisogni.
Lei sa leggere la cartina stradale. Non importa se state andando da Genova a Milano eppure, inspiegabilmente, vi trovate in prossimità di Roma. Lei vi dirà che avete fatto solo una piccola deviazione x’ il paesaggio è più bello. Voi dite solo ‘ Hai avuto un’ottima idea, amore mio’, e continuate a guidare come se nulla fosse.
La comunicazione è importante in un rapporto: lasciatela parlare e non interrompetela mai. Per nessuna ragione! Neanche se la vostra casa sta andando a fuoco. X’ se provate ad interromperla per evitarle di essere fatta arrosto, lei vi ringrazierà, ma poi vi rinfaccerà che la vostra è stato solo un escamotage x’ il suo discorso vi stava annoiando.
La madre è la donna migliore del mondo. Non importa se poi lei vi mette le puntine sotto il sedere quando vi sedete, o registra quando voi andate in bagno e fa ascoltare i vostri ‘rumori’ in tutto il quartiere, o se ha la foto di voi in scala 1:1 e la usa per giocare a freccette, e guarda caso il punteggio massimo lo ottiene centrando il vostro ‘pipino’ (e guarda caso lo centra sempre). Lei resterà sempre una santa donna.

Ecco alcune  brevi regole che troverete sul manuale. Le altre (migliaia) sono già lì, pronte per essere studiate a memoria.
Buona lettura.

mercoledì 6 febbraio 2013

paternità


Alzi la mano chi non ha mai avuto un desiderio di paternità?
Esatto, io solo il primo.
Anzi, vi dirò di più: ho alzato entrambe le mani.
Ma è così. Non so voi, ma quando mi si parla di fare un figlio, come per magia il mio ‘pipino’ si ritrae, sparisce nel mio corpo quasi fosse una tartaruga che scorge il pericolo e si nasconde nel suo guscio.
Ma non lo faccio per paura, intendiamoci. Lo faccio per la mai dolce metà.
Voglio dire, già ha un bambino tra le mani (me medesimo) x’ ne vuole un altro? Forse x’ mi vede solo e vuole qualcuno che mi tenga compagnia?
Beh, ma allora che mi dia una bella svedese alta due metri e con una quarta di seno! Direi che non potrei desiderare compagnia migliore!
E se proprio non è possibile, allora ripiego sul Furby (ve lo ricordate? Quel pupazzo che parlava da solo). Così se incomincia a rompere le palle, gli tolgo le pile e lo getto nell’armadio.
O se proprio non se ne può fare a meno, va bene anche un bambino.
A noleggio, però. Così quando ci stufiamo lo riportiamo al negozio.
E se è difettoso chiediamo anche il risarcimento!
Ah, non si può noleggiare?
E allora facciamo che la paternità la rinvio alla prossima vita!