Età… Che più va avanti e più sta stretta.
Che a 20 anni credi che il tuo corpo sarà sempre al top della sua potenza e non credi a quelli che ti dicono ‘Vedrai a 40 anni… Cadrai letteralmente a pezzi’.
Che a pezzi non ci cadi, quello no, ma inizi a sentire la differenza.
A 20 anni ti ubriacavi e il giorno dopo eri già attivo e pimpante. A 40 ti ci vogliono due giorni per ripigliarti.
A 15 anni correvi per un’ora su un campo da calcio al mattino e già al pomeriggio eri in giro con gli amici a far baldoria. A 40 un’ora di calcio e un giorno a letto con dolori e crampi in tutto al corpo.
A 15 anni ti pettinavi e i capelli prendevano la forma desiderata. A 40 anni una pettinata e i capelli ti restano attaccati al pettine.
A 20 il sesso andava alla grande: se non lo facevi almeno due volte di fila lo consideravi solo un preliminare. A 40 è già un trionfo arrivare a farlo una volta senza un infarto come ‘premio-produzione’.
Che poi, ok, il corpo è stanco. Ma la mente… Quella no, quella è immortale: non subisce gli attacchi del tempo.
Anche se… Metà delle cose che fai te le dimentichi dopo 10 minuti, hai la casa piena di post-it x ricordarti quello che devi (e ci metti pure il post-it ‘Lavati’ x’ a volte ti dimentichi pure di fare questo!’), hai ancora lo spirito del bambino ma se provi ad alzare la gonna della tua amica non ci scappa una risata ma una denuncia per molestie sessuali.
Allora forse è meglio accettare i propri anni, nel bene e nel male, e goderseli tutti, seguendo i limiti e le potenzialità del proprio corpo.
A meno che non si ha il girovita di Tamaro. In quel caso i limiti superano di gran lunga le potenzialità…